L'educazione Finanziaria è un percorso di formazione Continua

La corsa del topo, dove nasce tutto?

La società ci vuole “schiavi del capitalismo” e per renderci tali ci hanno educato ad esserlo facendoci credere di vivere in un mondo democratico, facendoci correre come topi dentro una scatola. Non c’è democrazia se hai problemi di liquidità nel mondo capitalista in cui viviamo. Democrazia significa “esprimere liberamente il proprio pensiero, agendo secondo ideali senza commettere reato”. Fatevi questa domanda: “sono davvero libero?”

Ma prima di rispondere facciamoci insieme una “passeggiata” nell’anima. Mi alzo alle 7 del mattino, caffè veloce un bacio alla piccola che mi guarda sul suo seggiolino ignara del mondo lì fuori, un bacio veloce a mia moglie e poi inizia la “routine”. Prendo la metro per arrivare in ufficio, a volte prendo l’autobus ed a volte la macchina, ma il traffico e le strade dissestate mi rendono ancora più arrabbiato con il sistema.

Arrivo in ufficio dopo due cambi di linea e sono già esaurito, tutta quella gente, la folla, il profumo del caffè e dei cornetti caldi, il traffico mi ha già portato via
il 30% della mia batteria emotiva, ma devo stringere i denti. È solo lunedì. Arrivo in ufficio ed ecco qui il mio capo. Oggi è giorno di paga. Mi guarda e mi dice “bene Ettore, oggi si ride eh, vi pago sempre troppo bene”.

Una misera busta paga da 1500 euro netti (lavorare e fargli fare la vita che può permettersi di fare grazie a me e tutti i colleghi che lavoriamo per lui anche 50/60 ore a settimana, lui guadagna sul nostro tempo, privandoci del tempo e tenendoci in pugno con quella maledetta busta paga) con cui gestire una famiglia, una figlia piccola ed una moglie che lavora part-time, un mutuo e tante spese. Dopo l’ufficio devo portare mia moglie dal dentista, non so come fare.

Deve fare un intervento e non abbiamo tutti i soldi e la banca non mi concede un aumento del mutuo, la mia busta paga non garantisce abbastanza e non abbiamo a chi chiedere. Sono stanco, esausto e mi sento sfruttato. Allora ho solo una soluzione, ho accettato quel doppio lavoro, 600 euro in nero per lavorare dalle 22.00 alle 04.00, dormire un’oretta e poi tornare a vivere la “routine”.

Ettore è un nome inventato. Ma la storia è vera!
Adesso torniamo alla domanda: sono davvero libero?

Come si finisce intrappolati?

Dall’educazione tramandata che si nutre di paura ed avversione al rischio.
Ci hanno sempre indotto a pensare in questa maniera: studia, trova un posto di lavoro che ti garantisca una paga, compra una casa, fai dei figli ed educali a fare altrettanto. Il problema è tutto qui. Non è colpa di chi tramanda questi insegnamenti, inconsapevoli del danno che causeranno alle generazioni future, i nostri genitori ci hanno sempre detto e ripetuto: studia, trovati un lavoro con una buona paga, fai dei figli e compra una casa.

A scuola non insegnano come creare patrimoni ed essere liberi dalla “corsa del topo” come la chiama Kiysosaki, no a scuola ci insegnano ad essere bravi esecutori, bravi dipendenti, subordinati sempre alla busta paga. Io direi schiavi della busta paga. Per prendere un mutuo? Serve la busta paga! Per comprare una nuova macchina? La busta paga e quindi sembra giusto concentrarsi sulla busta paga.
Non lo è.

Il capitalismo come obiettivo ha comprare a basso prezzo il tempo e la produttività del 95% delle persone in modo che solo una piccola “classe” diventi davvero libera finanziariamente. Un capitalista ha solo uno scopo: Accumulare capitale nel tempo e farlo rendere con l’interesse composto concentrandosi sull’attivo circolante, sfruttando il debito.

Una “persona normale”, il 95% delle persone ha solo un obiettivo: sopravvivere, evitando di perdere l’unica forma d’entrata (busta paga) che copre spese più passivo ed in questo modo, senza rendersene conto, si finisce per vivere la propria vita creando ricchezza per la vita di qualcun altro.
Se l’educazione alla busta paga è il fuoco, l’avversione al rischio è la benzina.

Il rischio è un pericolo o un’opportunità?

Dall’educazione tramandata il rischio è un pericolo, ed è questo il vero limite.
Chiariamo subito un concetto, una differenza sostanziale. Rischio non è azzardo, ma su questo ci torneremo più avanti.
Quella cosa è pericolosa? Non vedi come sono finiti gli altri? Vuoi fare la stessa fine, vuoi perdere tutto?

Iniziamo a rispondere a queste domande concentrandosi su una prospettiva di valutazione e di focalizzazione diversa.
Cosa ho da perdere? Qual è stata la causa tale per cui gli altri hanno fallito? Qual è la causa principale che può rendere questo rischio un azzardo?
A volte è la qualità delle domande che facciamo e ci facciamo a condizionare completamente in un modo o in un altro la nostra vita.
Nel “primo blocco di domande” si palesa chiaramente l’avversione al rischio, mentre nel “secondo blocco di domande” si palesa chiaramente lo studio e la comprensione del
rischio.

Gianni Agnelli, il famoso “avvocato” disse questa frase “conosco solo tre modi per creare un patrimonio: successione, speculazione ed accumulazione”.
Quindi se non hai uno zio ricco d’America, per uscire dalla corsa del topo devi capire cos’è la speculazione e come fare accumulazione. Se sei avverso a questo rischio culturale la conseguenza è logica e diretta, l’opposto della liquidità è il debito, quindi se per raggiungere la liquidità occorre capire e dominare il rischio avendo consapevolezza dello stesso accumulando capitali con l’interesse composto senza mai sottovalutare nulla, se si è avversi al rischio culturalmente, si correrà a vita come topi in scatola.

La differenza sostanziale tra rischio ed azzardo è questa. Una persona che valuta i rischi e li misura con estrema attenzione riuscirà sempre a trasformare un evento negativo in opportunità per accumulare denaro. Una persona che fa di tutto per evitare il rischio ma poi inevitabilmente cerca soluzioni per avere maggiori profitti sicuramente si metterà in condizioni sfavorevoli azzardando un evento, che non arriverà ed al contrario finirà per peggiorare la condizione di partenza.
La differenza è prima culturale, di mentalità e poi di risultato finale.
La fortuna non c’entra nulla, l’approccio mentale e le azioni sono la chiave di tutto.

Cosa puoi fare tu adesso?

Come in tutte le cose nella vita, a prescindere dal tuo volere o dalla tua predisposizione a decidere ha davanti due strade. 

La prima quella del pregiudizio, ma prima di cadere in quella trappola rileggi tutto con estrema verità e sincerità e fallo per te.

La seconda è continuare a raccogliere informazioni, proseguendo su questa pagina, ti aspettano tre video di grande valore, sono per te e sono a tua disposizione gratuitamente. 

Soffermiamoci un attimo sul significato di verità. In termini filosofici la verità è la corrispondenza tra i pensieri e la realtà.

Alcune persone si smarriscono nel loro percorso di vita perché non c’è più corrispondenza tra pensieri e realtà.
Quando sentiamo dire o a volte diciamo noi stessi la frase “quella persona è persa”, o “mi sento smarrito” stiamo dicendo esattamente questo: non c’è corrispondenza tra i pensieri e la realtà. Noi siamo il risultato dei nostri pensieri, ma se le azioni che compiamo quotidianamente ci allontanano da essi, allora la realtà sarà l’opposto dei pensieri e questo porta allo “smarrimento dell’anima”.

Su questa base è stato pensato ed elaborato questa missione di vita.
Adesso spetta a te decidere quali azioni fare.
Se deciderai di agire, io ti aspetto dall’altra parte.

Cliccando in basso entrerai in un percorso culturale straordinario, ricco di informazioni e carico di grande rispetto e verità.